“Vendo appartamento da PRIVATO. NO AGENZIE!!!!”, ecco perché non farlo.

“Vendo appartamento da PRIVATO. NO AGENZIE!!!!”, ecco perché non farlo.

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Come dire: Ho un tubo dell’acqua che perde. NO IDRAULICI!!! Possibile? Sì, possibile. E io, davanti a questi annunci, resto sempre metà stranito e metà ammirato.

Stranito perché, se hai un lavoro e una vita privata, chi te lo fa fare di metterti in un altro lavoro che non è il tuo, vendere casa, che ti porta via tempo e richiede una serie di competenze che presumibilmente non hai? 

Qualche ipotesi?

Ipotesi 1: La diffidenza verso gli agenti immobiliari. 

Ci mancherebbe, la diffidenza non è mai abbastanza. Ma allora, piuttosto, parla con più agenti, senti cosa ti propongono. Valuta la loro serietà, la loro preparazione, la loro capacità di raggiungere un pubblico ampio all’interno del quale la probabilità di individuare il tuo acquirente sia alta. Verifica i loro risultati. Cerca di capire, in sostanza, chi sia il più adatto. Perché difficilmente il più adatto sei tu.

Ipotesi 2: Il ricordo di una brutta esperienza.

Succede. Anche ai migliori. Anche nelle migliori famiglie. Però la brutta esperienza ti ha dato certamente elementi per essere ancora più accurato nella scelta dell’agente immobiliare. Sfrutta quell’esperienza per mettere in difficoltà i candidati, mettili al corrente delle tue perplessità. Vedi come reagiscono e fa la tua scelta con una consapevolezza che prima non avevi.

Ipotesi 3: La possibilità di risparmiare.

Chiaro, se vendi da solo, non paghi l’agenzia, e neppure l’iva che, si sa, l’iva ti fa incazzare anche più dell’agenzia. Però, nel tuo ragionamento, stai dando per scontato che il prezzo che chiedi sia ragionevole, che ti chiameranno in tanti, che saranno disponibili alle visite quando lo sarai tu, che si qualificheranno da soli ma seriamente, per non farti perdere tempo, e che, tra questi, ci sarà certamente chi farà una proposta identica alla tua richiesta. Insomma, stai dando per scontato qualcosa che invece non esiste.

Dicevo però che resto anche ammirato. Sì, perché in questo mondo sempre più specializzato, in cui si chiede a ciascuno di noi di saper fare poche cose ma bene, io sono uno che, se il tubo perde, chiama l’idraulico. E se devo vendere casa mia, nonostante sia io stesso un agente immobiliare, ne chiamo uno, competente quanto me, ovvio, ma che non sia coinvolto. Perché mi pongo il problema di non essere imparziale, di sopravvalutare la casa perché è la mia, caricandola di significati che, però, per il mio acquirente non avrebbero alcuna importanza. O forse, al contrario, proprio per non rischiare di apparire pretenzioso, finirei per svalutarla e venderla a un prezzo inferiore a quello che mi farebbe realizzare un bravo agente immobiliare. 

E quindi sono ammirato da tutta la fiducia che un dirigente di banca, una casalinga, un avvocato, un medico, un’insegnante, un artigiano, hanno nelle proprie capacità e della contemporanea sfiducia che nutrono verso chi fa questo lavoro da anni.

Di fronte ad annunci del tipo ‘Vendo appartamento da PRIVATO. NO AGENZIE!!!!’ ci sono agenti che si eccitano e chiamano, bava alla bocca – o, se preferite, ciechi come certi amori – il malcapitato di turno, determinati a stremarlo fino a vincere un appuntamento in cui il malcapitato, appunto, soccomberà e firmerà l’incarico che mai avrebbe voluto firmare (HO DETTO NO AGENZIE!!!)

Altri agenti sorridono e tirano dritti per la loro strada. Scorrono le foto agghiaccianti, leggono l’annuncio sgrammaticato, scuotono la testa e fanno tre vendite nel tempo in cui il privato si improvvisa agente immobiliare.

Io dico: se proprio vuoi vendere da solo, chiamami. Ci vediamo e ti regalo qualche consiglio. In cambio ti chiederò solo: perché? E tu mi dirai il tuo perché. 

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